Stanza della Segnatura – La Disputa
La Stanza della Segnatura – Questa magnifica sala è una delle quattro cosiddette “Stanze di Raffaello”, ambienti situati al secondo piano del Palazzo Apostolico Vaticano, che furono commissionati da papa Giulio II all’inizio del XVI secolo.
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6/11/20255 min leggere


Die Disputa des allerheiligsten Sakramentes von raffael
Le splendide sale conosciute come Stanze di Raffaello sono tra le attrazioni più importanti dei Musei Vaticani. Si trovano al secondo piano del Palazzo Apostolico Vaticano e originariamente servivano da residenza e studio per papa Giulio II. Intorno al 1508, il pontefice affidò al giovane Raffaello – appena venticinquenne – l’incarico di affrescare questi ambienti. Probabilmente fu l’architetto Bramante, già attivo alla corte papale, a presentarlo.
Le Stanze di Raffaello
Il progetto si trasformò ben presto in una grande impresa che occupò Raffaello e la sua bottega per anni. I lavori iniziarono sotto Giulio II e continuarono sotto papa Leone X fino al 1524. Purtroppo, la gloria degli affreschi non durò a lungo: nel 1527, durante il Sacco di Roma, soldati tedeschi e spagnoli devastarono la città e danneggiarono anche queste stanze. Furono graffiati volti, incise iscrizioni come “V K imper” (Vivat Karolus Imperator – Viva l’imperatore Carlo!), e persino il nome di Martin Lutero fu trovato. Tali segni riemersero solo durante il restauro del 1999–2001, che non solo restituì splendore agli affreschi, ma rivelò anche antiche ridipinture.
Oggi, le quattro sale che si attraversano in successione e che prendono il nome dal pittore, portano le seguenti denominazioni: Stanza di Eliodoro, Stanza dell’Incendio, Stanza di Costantino – e infine la Stanza della Segnatura, a cui ora vogliamo dedicarci più da vicino.
La sala prende il nome dall’alto tribunale del Vaticano – la “Segnatura Apostolica” –, che qui si riuniva nel XVI secolo. In origine, tuttavia, pare che fosse destinata a fungere da biblioteca e studio per papa Giulio II – una funzione in armonia con i temi degli affreschi: essi rappresentano i grandi ambiti del sapere umano, ispirati dalla verità divina – cioè teologia (Disputa del Santissimo Sacramento), filosofia (Scuola di Atene), poesia (il Parnaso) e diritto (le Virtù cardinali e teologali con la Legge).
Rivolgiamoci alla prima parete principale: qui si trova l’affresco poi noto come “Disputa” – un nome che può trarre in inganno. Infatti, se un tempo si pensava di assistere a un dibattito teologico sul Sacramento, Raffaello voleva in realtà rappresentare qualcosa di molto più grande: l’armonia tra la sfera celeste e quella terrena – con il Sacramento dell’Eucaristia, posto sull’altare, come fulcro simbolico.
In alto si dispiega il cielo: Dio Padre siede in trono, sotto di Lui vediamo Cristo al centro, accompagnato da Maria e Giovanni Battista, circondati da angeli. Un ampio semicerchio di nuvole ospita figure dell’Antico e del Nuovo Testamento – profeti, apostoli, evangelisti.
In basso, sulla terra, una moltitudine di teologi, Padri della Chiesa, santi e dottori si raccoglie attorno all’altare. La scena non è affatto rigida – al contrario, è animata, piena di gesti, sguardi e dialoghi. Raffaello voleva probabilmente esprimere il vivace confronto teologico – la ricerca di immagini e concetti per avvicinare il mistero del Sacramento al cuore umano.
Osservando bene l’affresco, si nota come le figure siano disposte a varie distanze dal Sacramento – centro della vita cristiana. I Padri della Chiesa siedono più vicini all’altare, mentre altri protagonisti della storia ecclesiastica sono più distanti ma ugualmente rivolti verso il centro. Gli artisti e le figure laiche sono ai lati, con posizioni ambigue o rivolti altrove – forse un’allusione alla varietà dei rapporti umani con Dio sulla terra.
Al centro della parte inferiore siedono i quattro grandi Padri latini della Chiesa su troni di marmo: Gregorio Magno – il cui volto ricorda papa Giulio II –, Girolamo, Ambrogio e Agostino. Rappresentano la dottrina ufficiale della Chiesa. Attorno a loro vi sono molte altre figure – alcune identificabili: Tommaso d’Aquino, Dante Alighieri, papa Sisto IV o il pittore Fra Angelico. Nella parte celeste si riconoscono Pietro, Paolo, re Davide e Mosè con le tavole della legge.
Due figure barbute ai lati dell’altare attirano l’attenzione: una con le braccia aperte, l’altra con il dito alzato – la loro identità è incerta, ma sembrano indicare il muro opposto con la Scuola di Atene, l’affresco della filosofia.
Colpisce anche un piccolo gruppo in primo piano a sinistra, intento a discutere su un libro – apparentemente ignaro dell’altare. Un giovane in vesti dorate sembra richiamare gentilmente la loro attenzione. Forse un invito: non perdere di vista l’essenza della fede anche nella più profonda riflessione.


Uno sguardo sulla teologia - la cosiddetta "Disputa"
La Stanza della Segnatura


dettagli: pietro, damo, giovanni evangelista, davide, lorenzo e salomone
immagine dalla web gallery of art su wikipedia
dettaglio: giosuÈ, stefano, mose, giacomo il maggiore, abramo e paolo
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Nel prossimo contributo esamineremo gli altri affreschi di questa Stanza.


La stanza della Segnatura
Uno sguardo sulla teologia - la cosiddetta "Disputa"


LA DISPUTA DEL SANTISSIMO SACRAMENTO DI raffaelLO
Chi è chi? – Alcuni volti noti
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Nel prossimo contributo esamineremo gli altri affreschi di questa Stanza.


Dettagli
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detail: petrus, adam, johannes der DETTAGLIO: PIETRO, ADAMO, GIOVANNI EVANGELISTA, DAVIDE, LORENZO E SALOMONE
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DETTAGLIO: GIOSUÈ, STEFANO, MOSE, GIACOMO IL MAGGIORE, ABRAMO E PAOLO
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Le Stanze di Raffaello
Lübke, Wilhelm. Die Kunst der Renaissance in Italien und im Norden. Grundriss der Kunstgeschichte 1907, Esslingen A.N., Paul Neff Verlag.
Stanzen des Raffael Wikipedia.
Parnaso (Raffaello) Wikipedia.
Chambres de Raphaël Wikipedia.